Angelini Tachipirina Paracetamolo Bambini 250 Mg

Angelini
012745042

Angelini Tachipirina Paracetamolo Bambini 250 Mg è utile per ridurre la febbre e allevia il dolore.

Formato: 250 mg

 Consegna rapida

in 24/48 ore

 Pagamenti

sicuri

 Assistenza

telefonica

 Resi facili

e gratuiti

€ 7,32
prezzo più basso negli ultimi 30 giorni € 7,32

Dettagli Angelini Tachipirina Paracetamolo Bambini 250 Mg

Tachipirina contiene il principio attivo paracetamolo che agisce riducendo la febbre (antipiretico) e alleviando il dolore (analgesico).
Tachipirina è utilizzato nei bambini con peso corporeo tra 11 e 40 kg per:

  • il trattamento sintomatico degli stati febbrili quali l’influenza, le malattie esantematiche (malattie infettive tipiche dei bambini e degli adolescenti), le malattie acute del tratto respiratorio, ecc.;
  • dolori di varia origine e natura (mal di testa, nevralgie, dolori muscolari ed altre manifestazioni dolorose di media entità).

Controindicazioni

Angelini Tachipirina Paracetamolo Bambini 250 Mg è controindicato nei seguenti casi:

  • se il bambino è allergico a paracetamolo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale;
  • se soffre di grave anemia emolitica (distruzione dei globuli rossi del sangue);
  • se soffre di una grave malattia del fegato (grave insufficienza epatocellulare).

Principi attivi

Ogni supposta contiene: principio attivo: paracetamolo 250 mg. 

Eccipienti

Gliceridi semisintetici solidi.

Posologia

Supposte Bambini da 250 mg.  Bambini di peso compreso tra 11 e 12 kg (approssimativamente tra i 20 ed i 29 mesi): 1 supposta alla volta, da ripetere se necessario dopo 8 ore, senza superare le 3 somministrazioni al giorno. Bambini di peso compreso tra 13 e 20 kg (approssimativamente tra i 30 mesi ed inferiore a 6,5 anni): 1 supposta alla volta, da ripetere se necessario dopo 6 ore, senza superare le 4 somministrazioni al giorno.

Gravidanza e allattamento

Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né tossicità malformativa, né fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile. Allattamento: Si consiglia di somministrare il prodotto solo in casi di effettiva necessità e sotto il diretto controllo del medico.

Conservazione

Conservare a temperatura non superiore a 25°C.

Avvertenze e precauzioni

Nei seguenti casi dia al bambino Tachipirina con cautela:

  • se soffre di anoressia (disturbo del comportamento alimentare caratterizzato dalla mancanza o riduzione dell''appetito);
  • se soffre di bulimia (disturbo del comportamento alimentare per cui una persona ingurgita una quantità di cibo eccessiva per poi ricorrere a diversi metodi per eliminarlo);
  • se soffre di cachessia (stato caratterizzato da estrema magrezza, riduzione delle masse muscolari e assottigliamento della pelle a causa di malattie croniche);
  • se segue da lungo tempo una alimentazione non corretta (malnutrizione cronica);
  • se soffre di disidratazione (grave perdita di acqua/liquidi dall’organismo);
  • se soffre di ipovolemia (ridotto volume di sangue in circolo);
  • se soffre di malattie del fegato che ne riducono la funzionalità (insufficienza epatica, epatite, sindrome di Gilbert);
  • se è in trattamento concomitante con medicinali che alterano la funzionalità del fegato (vedere “Altri medicinali e Tachipirina”);
  • se soffre di carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (sostanza normalmente presente nel corpo umano, la cui carenza può causare una malattia del sangue);
  • se soffre di anemia emolitica (distruzione dei globuli rossi del sangue).


Interazioni

L'assorbimento per via orale del paracetamolo dipende dalla velocità dello svuotamento gastrico. Pertanto, la somministrazione concomitante di farmaci che rallentano (ad es. anticolinergici, oppioidi) o aumentano (ad es. procinetici) la velocità dello svuotamento gastrico può determinare rispettivamente una diminuzione o un aumento della biodisponibilità del prodotto. La somministrazione concomitante di colestiramina riduce l'assorbimento del paracetamolo. L'assunzione contemporanea di paracetamolo e cloramfenicolo può indurre un aumento dell’emivita del cloramfenicolo, con il rischio di elevarne la tossicità. L’uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali può indurre leggere variazioni nei valori di INR. In questi casi deve essere condotto un monitoraggio più frequente dei valori di INR durante l’uso concomitante e dopo la sua interruzione. Usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronico con farmaci che possono determinare l’induzione delle monossigenasi epatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). Lo stesso vale nei casi di etilismo e nei pazienti trattati con zidovudina. La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione dell’uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi).

Effetti indesiderati

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del paracetamolo organizzati secondo la classificazione sistemica e organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati.

Patologie del sistema emolinfopoieticoTrombocitopenia, leucopenia, anemia, agranulocitosi
Disturbi del sistema immunitarioReazioni di ipersensibilità (orticaria, edema della laringe, angioedema, shock anafilattico)
Patologie del sistema nervosoVertigini
Patologie gastrointestinaliReazione gastrointestinale
Patologie epatobiliariFunzionalità epatica anormale, epatite
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneoEritema multiforme, Sindrome di Stevens Johnson, Necrolisi epidermica, eruzione cutanea
Patologie renali ed urinarieInsufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria

Sovradosaggio

Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti con malattie epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica, e nei pazienti che ricevano induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio può essere fatale. Sintomi In caso di assunzione accidentale di dosi molto elevate di paracetamolo, l’intossicazione acuta si manifesta con anoressia, nausea e vomito seguiti da profondo decadimento delle condizioni generali; tali sintomi compaiono in genere entro le prime 24 ore. In caso di sovradosaggio il paracetamolo può provocare citolisi epatica che può evolvere verso la necrosi massiva e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che possono portare al coma e alla morte. Simultaneamente vengono osservati un incremento dei livelli di transaminasi epatiche, lattico-deidrogenasi, e bilirubinemia, ed una riduzione dei livelli di protrombina, che possono manifestarsi nelle 12-48 ore successive all’ingestione. Trattamento I provvedimenti da adottare consistono nello svuotamento gastrico precoce e nel ricovero ospedaliero per le cure del caso, mediante somministrazione, il più precocemente possibile, di N-acetilcisteina come antidoto: la posologia è di 150 mg/kg e.v. in soluzione glucosata in 15 minuti, poi 50 mg/kg nelle 4 ore successive e 100 mg/kg nelle 16 ore successive, per un totale di 300 mg/kg in 20 ore.

Effetti su guida veicoli e su uso macchinari

Tachipirina non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Formato

250 mg

Marca:
Riferimento:
012745042

Altri prodotti in Farmaci per la febbre (antipiretici)

Altri prodotti di Angelini

Loading...